Daltonismo
Il daltonismo è un anomalia congenita della vista, che non permette di percepire i colori rosso (protanopia) e verde (deuteranopia).
L’incapacità di distinguere i colori in generale è più correttamente detta acromatopsia. Il nome daltonismo ricorda il fisico inglese J. Dalton, che ne era affetto e lo descrisse nel 1798.
Daltonismo, altro che incapacità di riconoscere i colori!
Il daltonismo è qualcosa di più che l’incapacità, su base genetica, di riconoscere i colori: talvolta chi ne è affetto, paradossalmente, riconosce tonalità cromatiche “invisibili” agli occhi di una persona senza problemi. È quanto dimostrato in un lavoro apparso sulla rivista Current Biology e diretto da John Mollon della University of Cambridge.
Sono i coni, cellule retiniche, ad assolvere alla funzione di percezione dei colori. Al loro interno queste cellule sono tappezzate da fotorecettori che percepiscono e distinguono la luce di diversa lunghezza d?onda permettendoci di percepire i colori. Il daltonismo è l’incapacità genetica di riconoscere alcuni o tutti i colori e dipende da difetti nei geni che servono alla produzione dei fotorecettori. Questi geni si trovano in gran parte sul cromosoma sessuale femminile, il cromosoma X, per cui il daltonismo è più diffuso tra gli uomini in quanto questi dispongono di un solo cromosoma X.
Gli esperti hanno messo a confronto le capacità sensoriali di individui daltonici e non per verificare se l’incapacità dei primi di percepire certi colori non fosse solo un lato della medaglia del loro disturbo oculare. I ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a test dei colori: presentavano loro varie coppie di colori chiedendogli se li vedevano differenti o uguali. I colori, secondo la lunghezza d’onda ad essi associata, erano talvolta uguali e talvolta diversi.
Gli esperti hanno così evidenziato che individui con deuteranomalia, cioè una difettosa percezione del verde, possono altresì percepire delle differenze cromatiche che gli occhi degli individui sani puntualmente non rilevano. In pratica la differenza tra due colori (oggettivamente diversi poiché associati a differenti lunghezze d’onda) è talvolta percepita dai daltonici ma non da individui sani. Per motivi che rimangono misteriosi ma che lasciano sottintendere complesse origini genetiche, quindi, alcuni individui daltonici hanno in realtà una dimensione cromatica in più rispetto a individui con normale percezione dei colori.